E ci risiamo… blackout su Meta…
Un martedì nero per i social media. Intorno alle 13:00 di oggi, 5 marzo 2024, Facebook e Instagram hanno subito un guasto globale che ha reso inaccessibili le piattaforme a migliaia di utenti in tutto il mondo.
Impossibile caricare i feed, accedere ai profili o pubblicare contenuti. Su Facebook, un messaggio di errore generico informava gli utenti di un problema tecnico, mentre su Instagram l’app si bloccava o mostrava un messaggio di “impossibile aggiornare il feed”.
Il disservizio ha colpito sia le app mobile che le versioni web dei social. La frustrazione degli utenti è stata immediata, con migliaia di segnalazioni sui social network concorrenti e sui siti web di monitoraggio dei disservizi come Downdetector.
Le cause del blackout non sono ancora chiare. Meta, la società madre di Facebook e Instagram, non ha rilasciato alcuna dichiarazione ufficiale fino alle 14:30 circa, quando ha annunciato di essere a conoscenza del problema e di essere al lavoro per una risoluzione.
Il down ha avuto un impatto significativo sulla comunicazione online. Molte persone utilizzano Facebook e Instagram per rimanere in contatto con amici e familiari, per lavoro o per promuovere la propria attività. Il blackout ha quindi causato non solo disagi, ma anche perdite economiche per alcune aziende.
Il servizio è stato gradualmente ripristinato a partire dalle 14:45 circa. Tuttavia, alcuni utenti hanno continuato a sperimentare problemi di accesso o di caricamento dei contenuti.
Un blackout di questa portata non è la prima volta che si verifica. Nel 2021, un guasto simile aveva colpito Facebook, Instagram e WhatsApp, lasciando miliardi di utenti senza accesso ai social per diverse ore.
L’episodio evidenzia la fragilità delle infrastrutture digitali su cui poggia la nostra comunicazione quotidiana. La dipendenza da queste piattaforme rende le persone vulnerabili a disservizi che possono avere un impatto significativo sulla vita privata e professionale.
Sotto accusa anche la mancanza di trasparenza da parte di Meta. La società non ha fornito informazioni tempestive sulle cause del problema e sui tempi di risoluzione, alimentando la frustrazione degli utenti.
L’ennesimo blackout riapre il dibattito sul ruolo dei giganti del tech e sulla necessità di una maggiore regolamentazione per garantire la continuità dei servizi e la tutela dei diritti degli utenti.